La prevenzione dei tumori è sicuramente oggi la sfida più importante da vincere, viste le scarse aspettative di vita quando purtroppo la neoplasia viene diagnosticata tardivamente.

Molto spesso il paziente giunge a sottoporsi alla visita oncologica perché indirizzato da un altro medico. È comunque importante sottolineare che molte malattie oncologiche sono del tutto asintomatiche e vengono diagnosticate casualmente tramite un esame diagnostico eseguito per altri motivi. In altri casi, invece, la sintomatologia si presenta quando purtroppo la malattia è già in fase avanzata. In questo caso, tra i segni rivelatori possiamo avere il dolore, perdite ematiche, anemia, la perdita eccessiva di peso in poco tempo o una serie di altri sintomi che vengono inquadrati nell’ambito delle sindromi paraneoplastiche e che fungono da campanello d’allarme di una neoplasia sottostante.

Durante la televisita oncologica, lo specialista raccoglie l’anamnesi del paziente e può visionare le analisi di laboratorio e gli esami strumentali che sono eventualmente già stati eseguiti. L’oncologo può decidere se richiedere o meno nuove indagini; dopo aver effettuato la diagnosi e stabilito a che stadio è la neoplasia, può indicare al paziente la terapia medica o chirurgica, o entrambe, più adatta al suo caso.

Durante la televisita è anche possibile porre domande all’oncologo relativamente alla chemioterapia da seguire, ai rimedi contro i suoi effetti collaterali, alla possibilità di effettuare la chemioterapia neoadiuvante prima o dopo l’intervento chirurgico di rimozione della massa. Il consulto con l’esperto è utile anche per ottenere una second opinion su una malattia neoplastica già diagnosticata e/o trattata.